INTERROGAZIONE n. 253 del 24/01/2017
Interrogazione n.253/10^ di iniziativa del Consigliere G. GIUDICEANDREA recante: "In ordine ai progetti formativi nelle scuole e all'introduzione della cosiddetta teoria Gender."

Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore alle Politiche Sociali e alla Formazione

Premesso che:
Il Consiglio d'Europa nella seduta del 9 Giugno 2016 ha ribadito nelle sue conclusioni l'importanza di promuovere valori comuni quali il rispetto dei diritti umani e la parità tra donne e uomini, nonché la convinzione comune che i diritti umani sono universali e si applicano a tutti indipendentemente, tra le altre cose, dal sesso;
Il trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) stabilisce che nelle sue azioni l'Unione mira ad eliminare le ineguaglianze, nonché a promuovere la parità, tra uomini e donne oltre a combattere le discriminazioni fondate su diversi motivi, compreso il sesso, nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni e autorizza il Consiglio a prendere provvedimenti per combattere le discriminazioni fondate su tali motivi;
Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto- legge n. 93 del 2013;
recependo l'invito della Convenzione di Istanbul di passare, nel contrasto alla violenza sulle donne, da una logica securitaria ed emergenziale ad un sistema multi-livello, un ruolo centrale riveste, nel Piano nazionale, il tema dell'educazione e della scuola;
obiettivo prioritario deve essere quello di educare alla parità e al rispetto delle differenze, in particolare per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell'essere donne e uomini, ragazze e ragazzi, bambine e bambini, nel rispetto dell'identità di genere, culturale, religiosa, dell'orientamento sessale, delle opinioni e dello status economico e sociale, sia attraverso la formazione del personale della scuola e dei docenti sia mediante l'inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica;
nella definizione dei percorsi formativi "sensibili al genere", gli obiettivi da perseguire dovranno prevedere la rivalutazione dei saperi di genere per combattere stereotipi e pregiudizi;
la valorizzazione delle differenze per prevenire fenomeni di violenza sessuale, aggressività e bullismo;
il riconoscimento del valore di identità di genere per rinforzare l'autostima, la disponibilità al dialogo per conoscere e superare i conflitti tra generi diversi;
Per sapere:
se nell'assegnare contributi inerenti anche l'offerta formativa delle scuole in generale e alle scuole paritarie in particolare si sia prima attentamente monitorato quanto auspicato dal Consiglio d'Europa, dalla Conferenza di Istanbul e dal Decreto la Buona Scuola - apparendo possibile invero una infrazione proprio alle su esposte raccomandazioni ed obblighi di legge.

Allegato:

24/01/2017
G. GIUDICEANDREA